Si è fatto conoscere per la sua statura (non necessariamente solo quella musicale) e anche per la sua schiettezza. Siccome X Factor è soprattutto un programma tv, Andrea, napoletano che da poco ha superato i 20 anni, si concede senza remore alle curiosità dei fugaci 15 minuti di popolarità e cerca la sua strada, alla vigilia della finale del super talent a cui non parteciperà. È stato infatti eliminato in semifinale, dopo non esser mai andato al ballottaggio.
Dettagli che appassionano i seguaci dei daily di questi game show, ma che sono ininfluenti se inseriti in un contesto più lungimirante.
Che è quello di costruirsi una carriera nella musica. D’Alessio (questo il suo cognome, anche se sottolinea nessuna parentela con il famoso concittadino cantautore) è stato seguito da Morgan, che in genere non se sbaglia una. Ora che è fuori dalle logiche del televoto si dichiara innamorato del soul, fan di Noemi, “figlia” illustre di qualche edizione fa. Anzi, spererebbe di rifare una sua canzone proprio in chiave soul, mentre per i primi live fuori da Sky improvvisa un beatbox con la sola voce che ha davvero dell’incredibile .
Andrea, cosa vuoi dimenticare di questa esperienza?
Niente, quest’anno è stato importante per me, ho fatto 7 puntate in diretta televisiva e non mi sentivo più in linea con il programma, non avevo quell’esigenza di restare, mi aspettavo di essere eliminato, ora voglio andare avanti, non ho mai studiato musica e sono onesto nel dire che questo percorso mi è capitato per caso.
Strano, in un mondo, quello dei talent, in cui tutti dicono che è la loro ragione di vita.
La musica lo è per me ma ritengo di avere una preparazione musicale scarsa. E anche una poca conoscenza della musica, perché non conoscevo in fondo il repertorio di Pino Daniele, un grande, un napoletano come me di cui ho interpretato una cover.
Sei molto schietto nel ritenerti solamente “avviato”, cosa pensi del meccanismo di questi show?
Non sono scaramantico, ma sicuramente il mio atteggiamento iniziale non è stato un buon avvio, perché mi sono scaldato solo col tempo. Mi piace il fatto che in questa gara ci sia anche la possibilità di esprimersi, perché ad esempio l’inedito dei finalisti Ape Escape è molto coerente con i loro gusti, li rappresenta totalmente e sicuramente andranno forti.
Anche loro campani, c’è amicizia tra voi?
Certo, una delle cose più belle del programma è che nascono legami che spero non si perdano nel tempo.
C’è qualcosa dei giudici che ti ha fatto cambiare idea su di loro, una volta che li hai conosciuti?
Simona Ventura, penso che sia la sorpresa più grande per me. Non si riesce ad apprezzarne l’umanità e il talento dal di fuori. Non si riesce a cogliere la persona, è splendida.
Il programma, la fama in tv. Sono tutte illusioni momentanee?
Ho messo da parte gli studi in Chimica ero al secondo anno e mi sono dato tempo un paio d’anni per cercare di vedere cosa succede. Secondo me questa esperienza è una grande scuola, è come se fossero concentrati 2 anni di vicissitudini in 2 mesi e quindi è molto stressante nella costruzione quotidiana così veloce. Ma sono convinto che non sia il miraggio di diventare la popstar il suo vero significato. È sicuramente una spinta a studiare.
C’è un rammarico?
Il rapporto con Mika. Purtroppo i meccanismi del talent non facilitano dinamiche di scambio e non ci si può rapportare con tutti quotidianamente. A parte ciò, credo che le sue critiche siano state sempre costruttive.
Come ti senti a esserne uscito?
Sono contento di aver ritrovato glia affetti, la famiglia mio fratello ora mi segue è sempre stato un punto di riferimento importante per me. I primi sentori sono postivi, sono giorni bellissimi, se stai dentro ovviamente non ti rendi conto che grazie alla tv tante persone si sono affezionate a te. E sono quelle per cui devo fare qualcosa per trovare una strada, una proposta che possa piacere sempre di più.
CHRISTIAN D’ANTONIO