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Army, il synth come animale notturno

DiChristian D'antonio

Dic 11, 2013

army-298x300Si muove nella notte, meglio se quella degli anni 80, l’universo musicale di Army, il cantautore campano (al secolo Armando Fusco) che con il suo EP A Forza di Fuoco riporta al pubblico della digital age le suggestioni dei Visage e simili.

Ma non è solo ripescaggio. Grazie alla produzione di artisti salernitani contemporanei come Tommy Box e MauSS, si guadagna anche il dancefloor attuale, perché il remix contenuto nel cd di In Misura Totale potrebbe non guastare nell’airplay di una dance station. Il solito problema degli indipendenti italiani: le radio sono davvero libere di scegliere? Se avessero gli occhi (e le orecchie) aperte, si incuriosirebbero (almeno) per la nostalgica strumentazione di Sad Thinking, la Fading Love che salpa tra i mari un tempo appartenuti agli ABC e ai primi Depeche. Ma è con Belle di Notte che Army dichiara all’ascoltatore le sue sfacciate influenze. Qui suona come se Gennaro Cosmo Parlato rifacesse Battiato. In Come Mi Sento, invece, complice la penna di Stefano Pais (tributo a Rettore nel suo cv) anche una strofa da ricordare: “Notte….è l’ora dei farmaci o del tè?”.

CHRISTIAN D’ANTONIO

Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)