• Mer. Apr 24th, 2024

SCISSOR SISTERS, CAVALLI IN LIBERTA’

DiChristian D'antonio

Mag 23, 2012

foto di Christian D'Antonio
SCISSOR SISTERS, CAVALLI IN LIBERTA’
di Christian D’Antonio

Quando si presentano da vicino i newyorkesi Scissor Sisters sembrano un crossover perfetto tra le boyband degli anni ’80 e i Village People: ognuno ha un carattere, un’individualità ben precisa. C’è Ana Matronic, la stylish icon, Jake Shears l’istrionico leader, Del Marquis il taciturno chitarrista, Babydaddy il polistrumentista anima musicale del gruppo. Si ripropongono oggi con un disco, Magic Hour che è la colonna sonora perfetta “di un risveglio mattutino a Ibiza” dicono, dopo 3 album densi di hit che “invece rispecchiavano la nostra parte misteriosa e notturna”.

In verità nessuno pensava a inizio del decennio scorso che questo gruppo di strampalati freak a metà tra influenze disco 70 e pop 80 sarebbe arrivato così lontano. “La radio in America continua a non passarci e quindi siamo dovuti andare in tour con Lady Gaga per avere un’esposizione maggiore” dice Ana. Situazione completamente ribaltata in Europa, dove gli Scissor sono davvero una cult band e non solo nella scena gay. “Only The Horses”, il singolo che usa la metafora della libertà del cavallo, è stato scelto come lancio di questo disco non perché rappresenta tutta la direzione che abbiamo preso – spiega Jake – ma perché è quello più immediato e divertente. A me personalmente non piace molto sedermi e a pensare alle canzoni e alla loro evoluzione. O vengono bene dall’inizio o le scartiamo”. Se nascono così i loro successi, c’è da sperare bene per il destino di questo nuovo disco. Uno dei pezzi di punta, Let’s Have a Kiki è nato proprio così, un inno alla spensieratezza “e all’amicizia, perché concedersi qualche ora di svago con i tuoi amici è meglio che andare in chiesa o a fare una seduta di psicoanalisi” spiegano.
E se in pochi si sarebbero aspettati che una party band avesse un’anima pensante, si dovranno ricredere. Gli Scissor sono molto più politici di quanto si possa pensare: “Per il solo fatto che esistiamo e cantiamo quello che cantiamo, facciamo politica. Ai nostri fans diciamo: ballate con un pensiero in testa”. E che pensieri hanno loro? “Che i conservatori americani ormai sono diventati una barzelletta. In Europa la politica è molto diversa, meno densa di odio e paure e discriminazioni. Non è detto che Obama ce la faccia l’anno prossimo, ma noi continuiamo a pensare che è meglio avere una coscienza e informarsi piuttosto che farsi pilotare”.

Christian D’Antonio

Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)