• Lun. Apr 29th, 2024

Memorabile concerto di Damien Rice ieri sera a Valencia con un emozionante tributo finale a Sinéad O’Connor

Un concerto memorabile, quello di ieri sera a València. Prima tappa della seconda parte del Sailboat Tour di Damien Rice, che toccherà anche la splendida riserva naturale del giardino botanico di Cap Roig, domani sera a Calella de Palafrugell (biglietti ancora disponibili) per poi concludersi con un’ultima data sold out, domenica a Madrid. Un intenso tour in barca a vela, partito dalla Sicilia lo scorso 2 luglio, con ben otto date in Italia, durante la prima parte e tre date conclusive in Spagna. Questo è il secondo tour in barca a vela di Damien, nel 2018 infatti ha fatto la stessa incredibile esperienza con il Wood Water Wind Tour, dalla Sicilia alle Baleari.

Ieri, per la prima volta in assoluto, Damien si è esibito nello splendido parco dei Jardines del Real a València, in una luminosa serata estiva, con la scenografia naturale del giardino botanico e la complicità di una meravigliosa luna crescente in scorpione, al primo quarto, nonché un suggestivo cielo rosso-violaceo sullo sfondo.

Mentre eravamo in procinto di entrare alla venue, ovunque nel web si spargeva la voce della improvvisa scomparsa di Sinéad O’Connor. Tutti quanti, tra il pubblico, erano scioccati. Ci chiedevamo se Damien lo avesse saputo e se ci sarebbe stato un tributo a Sinéad durante il concerto. Una leggera malinconia si scorgeva negli sguardi della gente, chiaramente la notizia aveva scosso tutti gli amanti della buona musica, in particolare di quella irlandese.

Il concerto di Damien è iniziato senza preavviso con Delicate, poi a seguire Volcano e I Remember, insieme alla violoncellista brasiliana Francesca Barreto. Poi una splendida versione di Older Chest, che si fa sempre sempre più bella concerto dopo concerto. A seguire la electrical version di Astronaut, con una lunga intro, poi una richiesta del pubblico: Elephant.

Incredibile come Damien riesca a far sorridere il suo pubblico, con battute e racconti sulla nascita ed il significato delle canzoni, concerto dopo concerto. C’è sempre qualcosa di nuovo, un particolare, da scoprire. A seguire la splendida Cannonball, poi Damien si è avvicinato sul bordo del palco, per sedersi poiché, come ha riferito: “viaggiare in barca è particolare, quando sei sulla terraferma sembra che intorno a te tutto si muova e si può perdere l’equilibrio, così mi siedo”. È stata la volta di The Professor, il brano dove emerge una bravura incredibile nonché un tecnicismo fuori dal comune e padronanza della voce di Damien oltre ogni immaginazione, specialmente quando tiene, per un tempo infinito la stessa nota per poi riprendere a cantare con un breve respiro di mezzo secondo. Bisogna ascoltarlo per crederci, veramente molto bravo.

Dopo è seguita la struggente Accidental Babies, poi il momento di Coconut Skins, un pezzo suonato con Francesca, veramente molto forte e coinvolgente durante questo tour. A seguire 9 Crimes, poi Damien si è avvicinato al palco per cantare una canzone nuova (del 2017, a dire la verità) Who is Behind Those Eyes, che confesso essere la mia preferita in assoluto durante gli ultimi due tour. Durante questo brano Damien chiede sempre al pubblico di unirsi a lui e Francisca per cantare durante il ritornello. Per la prima volta, ieri sera, ha anche spiegato la nascita di questa canzone. L’energia che si avverte durante questo brano è davvero incredibile.

Verso la fine dello spettacolo, una richiesta dal pubblico Cheers Darling che sfumava in Rootless Tree.

Poi, quando il pubblico era ormai raccolto intorno al palco e le distanze erano accorciate – sia fisiche che emotive – diverse persone dal pubblico hanno gridato della scomparsa di Sinéad O’Connor. Damien non era assolutamente al corrente della cosa e nell’ incredulità ha improvvisato una dolcissima Nothing Compares to You: “È la prima volta che la suono, forse Sinéad può aiutarmi a farlo” e ha chiesto al pubblico di cantare insieme a lui. Un momento molto toccante, coinvolgente ed emozionante. Le vibrazioni che si potevano avvertire andavano oltre ogni possibile confine del mondo fisico, raggiungendo dimensioni forse ancora sconosciute a noi umani, ma percepibili. Chissà se Sinéad era davvero li con noi, mentre cantavamo e offrivamo tutti il nostro tributo alla sua anima fragile e sensibile. Sicuramente i brividi che avvertivamo sulla nostra pelle erano reali. Un tributo a lei e a tutte le anime fragili.

La bellissima canzone di Prince è sfumata in una dolcissima versione di Black is the Colour (of my true love’s hair), che ho davvero sperato di ascoltare ancora una volta ieri sera e così è stato. In finale, l’immancabile: The Blower’s Daughter.

Davvero un bel concerto quello di ieri a València, la primissima volta in questa bellissima città. La location era perfetta, l’atmosfera rilassante e piacevole. Grazie, ancora una volta, Damien per la tua sensibilità e la tua generosità, la tua arte e il tuo essere così incredibilmente genuino.

Luana Salvatore

editor@riocarnivalmagazine.it

Luana Salvatore

Giornalista pubblicista, dal 2010 è editore e direttore responsabile di RioCarnival Music Magazine, nonchè co-fondatrice della omonima fanzine italiana dedicata ai Duran Duran (1987). Laureata in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l'Accademia di Belle Arti di Roma (1998), ha scritto una tesi sperimentale in regia cinematografica: "Immagini per la Musica" sull'evoluzione dell'immagine del periodo British Invasion - Internet e sui video musicali. Ha fatto parte della MEDIMEX Academy e collaborato con alcune testate giornalistiche musicali, tra cui Rolling Stone e Billboard. Si interessa e scrive di Musica, Cinema, Cultura e Lifestyle. Contatti: editor@riocarnivalmagazine.it