• 15/05/2024

Damien Rice torna al Cap Roig Festival per un concerto memorabile, sul palco con lui anche Silvia Perez Cruz

Se esistesse davvero il Paradiso sulla terra, decisamente sarebbe a Calella di Palafrugell, Una venue decisamente magica, situata all’interno del Jardin Botanic de Cap Roig sulla Costa Brava, in provincia di Girona. Una vista meravigliosa e una location da sogno, con dei colori così vividi e luminosi da sembrare la versione artefatta di una cartolina generata dall’Intelligenza Artificiale. Invece qui a Palafrugell è davvero il Paradiso, fatto di cielo, sole, vento e acqua. La cornice perfetta per ospitare un concerto come quello di Damien Rice.

Damien ha scelto di suonare al Cap Roig Festival, per la seconda volta in cinque anni, anche durante quest’ultimo suo tour in barca a vela. Il Sailboat Tour è partito da Catania all’inizio di luglio e si concluderà domenica prossima a Madrid (la data è sold out). Nonostante la probabile stanchezza e un problema all’udito, dovuta ad una infezione all’orecchio, Damien ha dato il meglio di se sul palco del Cap Roig. Un concerto meraviglioso, sotto un cielo stellato e una luna crescente sullo sfondo.

Lo spettacolo è iniziato con Delicate, poi a seguire My Favourite Faded Fantasy, Elephant e Volcano con Francisca Barreto, la cantante e violoncellista brasiliana ospite in tutte le date di questo tour e la partecipazione del pubblico. A seguire la bellissima Who is Behind Those Eyes, con la partecipazione del pubblico durante il ritornello e una richiesta dalla platea: Amie. Poi Older Chest e I Don’t Want to Change You. A seguire, Cannonball in unplugged.

Verso la fine dello spettacolo Damien ha invitato a salire sul palco la bravissima cantante spagnola Silvia Perez Cruz, di Palafrugell, che si è già esibita con lui per le prime tre date del Sailboat Tour (Catania, Carditello e Ostia Antica) insieme alla performer Jana Jackuca. Molto brava e coinvolgente, Silvia porta sempre molta allegria. Con lei, Damien ha cantato anche 9 Crimes. Secondo la mia modesta opinione, una delle versioni più belle di questo brano mai eseguita prima. Poi è stata la volta di Coconut Skin, un pezzo che è diventato il brano trainante di tutti i concerti, dove l’energia è percepibile in tutto il corpo come una scossa elettrica, che si crea sul palco con Francisca e dalla platea. Davvero molto coinvolgente. A seguire la bellissima Astronaut, in versione electrical, con l’aiuto di Silvia e poi la volta di I Remember. In chiusura, l’immancabile The Blower’s Daughter.

Durante lo show è emersa un po’ di malinconia, così come per il precedente Wood Water Wind Tour. Ma, come ogni volta, sai bene che il sogno è pronto a ricominciare in qualsiasi momento per una nuova emozionante avventura.

E la location del concerto di Madrid, a quanto pare, sarà una delle più belle in assoluto.

Luana Salvatore

editor@riocarnivalmagazine.it

Luana Salvatore

Giornalista pubblicista, dal 2010 è editore e direttore responsabile di RioCarnival Music Magazine, nonchè co-fondatrice della omonima fanzine italiana dedicata ai Duran Duran (1987). Laureata in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l'Accademia di Belle Arti di Roma (1998), ha scritto una tesi sperimentale in regia cinematografica: "Immagini per la Musica" sull'evoluzione dell'immagine del periodo British Invasion - Internet e sui video musicali. Ha fatto parte della MEDIMEX Academy e collaborato con alcune testate giornalistiche musicali, tra cui Rolling Stone e Billboard. Si interessa e scrive di Musica, Cinema, Cultura e Lifestyle. Contatti: editor@riocarnivalmagazine.it