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Carmen Consoli al Medimex, sull’onda sinusoidale della musica che cura

DiLuana Salvatore

Ott 31, 2015

 

foto: Luana Salvatore

Carmen Consoli è approdata al Medimex quest’anno per uno show dal vivo e per un incontro d’autore, con Gino Castaldo ed Ernesto Assante. Il concerto di ieri sera ha riempito di energia e vitalita’ tutta la Hall 1 della Fiera del Levante. Ciò che la “cantantessa” riesce a trasmettere, attraverso le sue parole e le sue note, con la sua stessa presenza, è qualcosa di veramente autentico. Cinque anni di assenza dalla scena musicale, che le hanno permesso di recuperare una intimità familiare e domestica: “Non ho dormito bene stanotte – confessa – perche’ ero in fibrillazione, ero molto contenta. Non sono rimasta con le mani in mano, nella vita non faccio solo la cantante, faccio anche altri lavori, ho aiutato la mamma nelle vicende familiari. In cinque anni, abbiamo rimesso su tante cose, la campagna, per esempio. Ho fatto un corso di imprenditore agricolo, insieme ai miei compagni di classe, ho fatto tante cose, ho fatto una vita da quartiere, e’ nato anche mio figlio. Ho vissuto bene, mi sono sentita importante nella mia nuova dimensione familiare”. E’ una donna che ama i valori, della famiglia in primis e nelle sue parole si avverte quel senso di sicurezza, intimita’ e calore, che solo la famiglia riesce a trasmetterti. Per chi, come lei,  ha avuto la fortuna di poter rientrare in una dimensione più domestica e riservata, lontana dai riflettori dello star system.

Lei e’ molto diretta, ama l’immediatezza e trasmettere messaggi, quando soprattutto hanno un senso, scrivere e produrre canzoni, quando ha veramente qualcosa da comunicare: “Se ho qualcosa da dire, da scrivere lo faccio, è la mia passione e come tale non può avere un calcolo, non posso comandare la creatività. Cinque anni sono tantissimi, assomigliano a ventanni di tanto tempo fa, perchè i ritmi di oggi sono velocissimi, con tutte le informazioni che passano sul web. Ritornando pensavo di non trovare più le stesse persone, invece non mi hanno abbandonata. Nell’onda sinosoidale delle mie frequenze si e’ aggiunta un’altra curva, un altro hertz, nuove energie, chi lo sa… Credo molto nel cambiamento”

Durante il dialogo con Castaldo e Assante, ha parlato anche molto della sua maternità, sottolineando che non esistono differenze nell’essere genitore naturale o genitore di fatto, lanciando anche un messaggio sociale importante: “Non credo che bisogna essere genitori biologici per essere buoni genitori, non so quanto siano gli ormoni a fare la differenza, per sentirsi genitori. Vedo una visione di liberta’ sconfinata da quando sono mamma, pur essendo vincolata, la mia vita e’ diversa ora, e’ piu’ intensa”.

Carmen Consoli, si contraddistingue da sempre per ciò che trasmette, non solo in emozioni e in musica, ma anche come messaggi sociali, a carattere squisitamente culturale. Da molto importanza alla parola, è fondamentalmente una iperlogica, che si divide tra cuore e mente, tra emozioni, anima e parole. Qualità rare al giorno d’oggi: “Mi ha colpito l’uso della parola, nel rapporto con mio figlio. Generare parole per esprimere un concetto è sempre una sfida, con i tempi di oggi è difficile utilizzare troppi vocaboli, la parola è importante, ha bisogno del suo spazio e del suo tempo per esprimersi. Mio figlio ora, è nella fase di apprendimento e parla come uno della Lega (ride ndr), tra un po’ con il tempo, comincerà a parlare in maniera più ‘terrona’, spero”.

Nella hall 3 del Medimex, tutto il pubblico ascolta attentamente, ogni singola parola. Nell’aria si respira una energia molto forte, probabilmente davvero più pura, quella che solo in pochi ormai sono in grado di trasmettere. E lei, è unica perchè ha saputo conservare l’autenticità delle sue origini: “Noi abbiamo un patrimonio genetico, le nostre radici, più attingiamo a questo patrimonio più quello che facciamo acquista valore. Le radici sono importantissime. Janies Joplin non sarebbe stata lei, se non avesse avuto le sue radici. Fondamente è una cantante popolare. Non voglio paragonarmi a Rosa Balistrelli, artista che amo molto, ma credo che sia importantissimo conservare le proprie tradizioni e le proprie orgini. Il concetto è questo: se tiri fuori ciò che è dentro di te, ciò che è dentro di te ti salvera’. Se non tiri fuori ciò che è dentro di te, questo non ti salverà”.

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foto: Luana Salvatore

Energie, frequenze e valore curativo della musica sembrano essere un pò il filo conduttore di questa quinta edizione del Medimex, ne ha parlato anche ieri Gianna Nannini, durante l’incontro d’autore. Lo ribadisce anche Carmen Consoli, sottolineando il valore dell’Arte e della Musica quale mezzo per raggiungere la felicità e di quanto questi valori siano condizionati oggi dalla mancanza di tempo: “L’essere umano è più felice se vive l’arte. Credo che il problema di oggi sia la mancanza di tempo. Un valore indispensabile, l’essere umano ha bisogno di più tempo per elaborare dei concetti, non si può crescere un bambino in grembo in tre mesi, ci vogliono nove mesi di gestazione. C’è bisogno di tempo, per fare bene le cose, per trovare l’ispirazione, per scrivere una canzone. Il tempo è fondamentale per la vita, per far fiorire le piante… Invece, attualmente, il tempo è visto solo come denaro… che il denaro sia importante, lo capisco ma abbiamo bisogno di piuù tempo… dobbiamo servirsi della velocità solo per arrivare in profondità”.

In conlusione si e’ parlato dell’esibizione di ieri sera, un incanto di note e di emozioni, in cui Carmen ha presentato molti dei nuovi brani, con un trio tutto al femminile di soli basso, chitarra e batteria, dopo cinque anni di silenzio: “Una canzone è un corpo sui quali mettiamo dei vestiti e degli abiti, questo power trio basso-chitarra-batteria l’ho immaginato pensando ad Hendrix e B.B. King, con i quali sono cresciuta. I cantanti suonano come parlano. Cita Massimo Roccaforte che parla molto lentamente ed allo stesso modo canta. Il temperamento di un artista è percepibile giaà dal suo modo di parlare, evidentemente”.

Non trascura le nuove generazioni, dedicando anche a queste ultime un pensiero ed un consiglio: “E’ importante ascoltare i dischi, vengo dalla generazione dell’analogico e per me è un vanto. E’ aver vissuto quest’epoca, l’emozione di scartare il disco, l’odore del vinile, avere avuto il privilegio di addormentarmi con la musica nelle orecchie e sognare. Se chiudo gli occhi e penso alla mia infanzia, penso ai Led Zeppelin, a Nico, ai Free (gruppo hard rock britannico formato a Londra nel 1968 ndr). Ascoltare e’ importante, trovare un idolo, non da adorare, ma da seguire, da ascoltare proprio per percepire un messaggio”.

Il suo essere molto “cerebrale” non le impedisce di essere allo stesso tempo, fondamentalmente, un’emotiva. Ma tutto il suo essere, evidentemente, è concentrato sulla mente e sull’intenzione pura, vista l’importanza che attribuisce a parole e pensieri: “Attribuisco molta importanza alla parola, le parole hanno una musicalita’, questo tempo sempre stringato non e’ a favore della musicalita’ e stiamo perdendo molto. La parola è un commento sonoro all’emozione, percepibile con l’ascolto ma anche leggendo un libro, un articolo. Il testo deve tramare con la musica, e’ fondamentale dare importanza e valore al testo, io sono italiana e mi piace scrivere in italiano. Amo l’uso della parola e le emozioni che riesce a trasmettere”.

Luana Salvatore
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Luana Salvatore

Giornalista pubblicista, dal 2010 è editore e direttore responsabile di RioCarnival Music Magazine, nonchè co-fondatrice della omonima fanzine italiana dedicata ai Duran Duran (1987). Laureata in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l'Accademia di Belle Arti di Roma (1998), ha scritto una tesi sperimentale in regia cinematografica: "Immagini per la Musica" sull'evoluzione dell'immagine del periodo British Invasion - Internet e sui video musicali. Ha fatto parte della MEDIMEX Academy e collaborato con alcune testate giornalistiche musicali, tra cui Rolling Stone e Billboard. Si interessa e scrive di Musica, Cinema, Cultura e Lifestyle. Contatti: editor@riocarnivalmagazine.it