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BAUSTELLE, UN ALBUM LIVE PER POI RICOMINCIARE

DiChristian D'antonio

Nov 13, 2015
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foto: Christian D’Antonio

Francesco Bianconi non è convinto quando gli diciamo che è uno degli autori più “inseguiti” d’Italia. «Corteggiato in che senso?», abbozza gentile ma stralunato alla presentazione del primo album dal vivo dei Baustelle, Roma Live! In uscita questa settimana. Gli ricordiamo tutti gli artisti per cui ha scritto e che si sono ritrovati una carriera rilanciata grazie a lui: «Beh, quelle sono canzoni che però appartengono a un altro discorso, non le facciamo dal vivo come gruppo, mi sembrerebbe una scortesia nei confronti di chi le canta».È un po’ il gioco al downplay che solitamente appartiene ai grandi, ma Bianconi e Rachele Bastrenghi sanno bene che la loro band è una delle cose più innovative del panorama pop italiano degli ultimi 15 anni. E questo album che raccoglie il meglio della loro produzione ne è un esempio: si riascoltano “Charlie fa surf” e “La guerra è finita”, passando attraverso “L’aeroplano”, “Il corvo Joe”, “Le rane”, “La moda del lento”, “La canzone di Alain Delon”, “Nessuno” e “Radioattività” a cui si aggiungono due cover inedite “Signora ricca di una certa età”, versione in italiano di “Lady of a certain age” dei Divine Comedy e “Col tempo” di Leo Ferrè.

Sentono la pressione di far sempre meglio? Hanno mai detto di no a qualcosa? «Abbiamo rifiutato Sanremo due volte ma abbiamo fatto un Festivalbar, e poi ha chiuso. Non c’è niente di misterioso, evitiamo i playback. I talent sono unica cosa buona che c’è in Italia in questo momento, e te la lascio così questa dichiarazione (ride). Magari ci sono anche dei talenti incredibili per cui vale la pena scrivere, non c’è una regola. Per cui, vediamo in futuro se ci saranno collaborazioni con artisti nuovi».

 

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foto: copertina

Registrato a Roma nel corso di tre concerti in tre diverse location – la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, l’ex-Mattatoio di Testaccio e l’Auditorium della Conciliazione – con tre diverse formazioni (con orchestra sinfonica, con sezione fiati e con quartetto d’archi), il disco è inevitabilmente uno spartiacque per la band toscana, perché arriva dopo il tour del disco Fantasma, che è stato amato da tutto il pubblico. « Abbiamo visto che c’erano cose emozionanti nell’ultimo concerto e ci siamo detti: perché non renderle disponibili a tutti. Lo abbiamo concepito come una specie di festa, di regalo per il nostro pubblico, non avevamo mai fatto disco live. Poi sembra essere tornato il momento dei dischi live, dopo che erano stati aboliti. C’è stato un lungo periodo in cui non interessavano molto, sembravano un retaggio degli anni 60/70, richiamavano alla celebrazione grande evento rock. Invece secondo me i dischi live ce l’hanno un senso, hanno più senso di un best of . noi seguiamo tutto, dall’estetica alla selezione musicale e quindi un disco così ha un suo contesto, ha delle ragioni, fotografa momento storico».

Sarà anche tempo di bilanci? Risponde Bianconi: «Inevitabilmente lo fai il bilancio, il disco live è fatto di pezzi del passato, non inediti, quindi la scelta delle registrazioni ti spinge al passato e ripensi a come eri quando hai scritto quella canzone. Sono sicuro che ripartiremo a scrivere cose nuove, con un pezzo di Fantasma nel cuore, ma con la voglia di fuggire».

Christian D’Antonio
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Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)