• 27/07/2024

PFM IN CLASSIC A MILANO A SETTEMBRE

DiChristian D'antonio

Giu 16, 2011

Agli Arcimboldi di Milano il 23 settembre 2011 accadrà qualcosa di molto particolare. Se non è una data storica per tutti gli appassionati di musica (trasversale, s’intende) è una cosa molto vicina al giorno “albo signanda lapillo”. La Pfm, il gruppo di prog-rock più famoso in italia e all’estero si esibirà su composizioni inedite e vecchie di grandi nomi della classica. Il repertorio? Andrà da Verdi a Rossini, con incursioni anche nelle musiche più “recenti” (si parla comunque di inizio ‘900) che, sulla carta, faranno storcere il naso ai puristi. Ricordate cosa succedeva all’inizio del Pavarotti & Friends? Polemiche infinite. Invece la manifestazione ebbe una tale eco all’estero che anche i critici italiani si appassionarono. Per questa avventura, a cui stanno lavorando da anni, Franz Di Cioccio, Patrick Djivas e Franco Mussida, insieme a Lucio Fabbri, Gianluca Tagliavini e Roberto Gualdi, saranno accompagnati da un’orchestra di 60 elementi, composta in parte dagli orchestrali dell’OSI – Orchestra della Svizzera Italiana – e in parte dai Cameristi della Scala, e diretta per l’occasione dal Maestro Bruno Santori. Dalla registrazione della prima data sarà tratto un cd con dvd. E non sarà un one shot: in programma c’è un vero tour con tutto l’ensamble entro Natale. Di Cioccio ci ha detto: «Non cerchiamo di stravolgere le partiture della musica classica per la quale abbiamo molto rispetto, perché è musica su cui tutti noi abbiamo studiato o riflettuto per anni. Cercheremo di capire come Mozart si comporterebbe se avesse a disposizioni strumenti elettrici, basso, batteria». Piccola parentesi: la musica che tutti noi siamo abituati a sentire oggi, per radio o nei nostri iPod, è elettrica e in alcuni casi polifonica, come la batteria che include varie strumentazioni al suo interno. La musica classica è altro: anzitutto non è amplificata, ha tempi notevolmente diversi. «Ma il fatto è che da sempre la melodia classica ha fatto irruzionenel pop e nel rock proprio perché i maggiori compositori di musica moderna si sono ispirati a quello che c’è stato prima» dice il bassista Djivas. Che è anche il più “tecnico” nello spiegare l’approccio della leggendaria band a questa nuova sperimentazione: «Quando abbiamo iniziato a fare il progressive, siamo partiti dalla lezione di Liverpool dei Beatles e da lì abbiamo sperimentato. La musica sinfonica, gli archi, le strumentazioni sono stati però sempre un forte punto di riferimento. Quindi questo passo è inaspettato anche per noi ma non del tutto estraneo al nostro mondo». Il concerto-evento è stato fortemente voluto dal presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, che prima ha invitato l’Orchestra Svizzzera e poi ha suggerito la commistione. Un grande colpo per Milano e l’Italia intera che quest’anno oltre che celebrare i 150 anni dello Stato unitario, ricorda anche i 150 delle relazioni diplomatiche tra il Paese elvetico e lo Stivale.

Christian D’Antonio

Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)