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LA NEW WAVE RIVIVE NELLA COLLEZIONE DI GERARDO ORLANDO

DiChristian D'antonio

Feb 28, 2014

duran1Abbiamo avuto il privilegio di entrare in uno showroom milanese a curiosare tra le proposte dei nuovi talenti. E abbiamo fotografato per voi lettori di RioCarnival la collezione di Gerardo Orlando, un 40enne che si è fatto strada tra vari marchi del lusso italiani nella sezione creative. Ora che ha una linea tutta sua e la espone per compratori allo showroom Damasco (via Maffei, 1 Milano, http://www.damascosrl.it/it) ha finalmente potuto riversare tutta la sua creatività nella sua collezione. “Mi presento con una proposta uomo da 105 pezzi – ci dice orgoglioso facendosi largo tra gli abiti del prossimo inverno – e una capsule donna da 25. L’ispirazione mi è venuta pensando alle mie passioni giovanili, alla new wave, al post punk e tenendo in mente Londra come fonte di ispirazione primaria”.

Il taglio è quello della grandissima sapienza stilistica e artigianale italiana. La new wave ispira con le immagini e la musica dei soprabiti morbidi e dalle linee insolite, ci sono richiami del periodo Yamamoto di Boy George, quando i Culture Club si stavano per sciogliere. Poi i broccati alla Spandau Ballet, quelli che indossavano ai Sanremo deliranti in Italia. Duran Duran? Certo, si ritrovano nelle preziose pelli martellate (l’effetto è riuscitissimo sui giubbetti di seta lana). Pantaloni new romantic pare piacciano molto all’Est. Le stampe colorate ai compratori arabi. Loro che la new wave non l’hanno vissuta, la conoscono ora. Gerardo Orlando è orgoglioso di aver rispolverato passo passo, i cambi di look e stile dei miti degli anni 80 che lo hanno ispirato. E ne è fiero divulgatore per i mercati emergenti: “Con il loro glamour questi artisti mi hanno accompagnato nel mio sogno e questa collezione è un omaggio Italian style alla new wave britannica. Ci tengo molto, ci ho lavorato dallo scorso ottobre e ho coinvolto tra artigiani, ricamatrici e consulenti ben 40 persone. A livello stilistico però faccio tutto io, anche i cartamodelli che servono per tagliare i tessuti in produzione”.

foto: C. D'Antonio
foto: C. D’Antonio

Ne parliamo perché una collezione di questo livello e con visibilità che non passa sui grandi giornali di moda, merita l’attenzione di tutti i fan del pop inglese. “Vorrei vestire le stelle della musica – ci rivela Orlando – ma quando creo penso anche a tutti gli uomini e le donne che potenzialmente possono essere compratori. A Milano si espone perché non ci sono stravaganze fini a se stesse. Si deve vendere perché il capo sia mettibile. E da qui scaturisce la mia voglia di completare il progetto utilizzando solo maestranze italiane, come le confezioni che vengono fatte a Sora, vicino Frosinone, o la provenienza dei tessuti che compro personalmente in tre aziende storiche italiane di Prato”. Il ricamo artigianale di alcune tute della collezione donna viene appaltato a ricamatrici di Livorno. Per il suo target (25/50, confortevole e slim oriented) è fondamentale che non ci siano trucchi. Tutti filati dal cotone, nessun sintetico, rifiniture controllatissime. “l’italianità è nell’attenzione ai dettagli – conclude – ma il vibe elettrizzante che mi arriva dalla mia formazione è tutto negli anni 80, un’epoca di irreplicabile creatività”.
CHRISTIAN D’ANTONIO

Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)