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INCONTRO CON MARLON ROUDETTE: “Sono l’angelo e il diavolo del pop britannico”

DiChristian D'antonio

Set 30, 2014

Listener

Tutti ci ricordiamo quello straordinario esordio dei Mattafix, Big City Life. Nel pieno del decennio scorso, la loro armonia di reggae, rap e melodie vintage aveva dato del filo da torcere al new urban americano di Timbaland e soci. E invece loro, capitanati da Marlon Roudette, erano inglesi fino all’osso, per attitudine e gusto musicale orientato al black ma con un piede nel futuro. Electric Soul, il secondo album solista di Roudette, mantiene queste caratteristiche di intenti, ma è sicuramente un’altra cosa. Perché dentro il cantante ci ha messo la sua anima, la sua vita e, a quanto ci ha detto lanciando il disco in Italia, anche le sue insicurezze: “Non ho mai avuto un training da cantante e quindi queste insicurezze vengono a galla ogni tanto. Però credo di essere nel momento più alto della mia carriera. Ho avuto alti e bassi, dal gruppo che si è fatto conoscere a livello globale, al suo scioglimento. Penso di aver imparato più dalle disfatte che dai successi”. E oggi, per sua stessa ammissione, nel disco che lo rappresenta maggiormente (anche nel titolo, che unisce due sue passioni) è molto più a suo agio “a cantare melodie e toni che all’inizio della mia carriera sarebbero stati inarrivabili”.
In verità tutto l’album si regge sulla “voglia di progredire verso una musica pop di ampio respiro, fatta con piano e voce nel modo classico…e poi sull’origine del mio avvicinamento a questo mondo, che è il beat e l’amore per quello che è black music. In questo sono l’angelo e il diavolo del pop, tutto insieme in una sola proposta”.
In passato, ammette, non ha sempre trovato il giusto bilanciamento tra pancia e cuore. Non che abbia fatto uno studio disciplinato su se stesso. Marlon dice che è la vita ad averlo disciplinato: “Ora vale molto di più una serata in casa al piano con una grappa che un vortice di giornate passate in strada a vivere al massimo, come ho fatto all’inizio”. Roudette, che è di origine caraibica, ha avuto un figlio ed è cambiato, come succede a chi ha successo in giovane età ed è costretto a crescere in pubblico.
Dopo l’esperienza dei Mattafix aveva avuto un incredibile riscontro in Europa con il singolo New Age, nel 2011. Ora anche in Italia è piazzato benissimo con il nuovo singolo “When The Beat Drops Out”, una canzone che definisce “il mio primo successo veloce e “uptempo”, perché nemmeno con i Mattafix ero riuscito a fare cose così allegre”. La canzone si apre con il suono di uno strumento che è un omaggio alle origini caraibiche del cantante, lo steeldrum. Un punto distintivo che è usato nel disco (prodotto da Tim Bran e Roy Kerr, responsabili della hit dei London Grammar “If You Wait”) e che gli conferisce omogeneità e focus.

In attesa del tour europeo che parte a febbraio 2015, ecco i siti di Marlon Roudette.
http://www.marlonroudette.com
https://www.facebook.com/marlonroudette

https://www.youtube.com/user/MarlonRoudetteVEVO
http://instagram.com/marlonroudette

CHRISTIAN D’ANTONIO

Marlon Roudette - Electric Soul Album Cover_m

Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)