• Sab. Apr 20th, 2024

A Treviso il “Turismo è Rock”: Home Festival ospita i Duran Duran, è delirio

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Foto: Davide Carrer. Per gentile concessione dell’ufficio stampa di Home Festival

Grande successo per l’esibizione dei Duran Duran a Treviso nell’ambito de l’Home Festival, oltre 20mila persone – tra fan e curiosi – hanno assistito a quella che è l’unica data italiana della band del 2017. Un family festival dove passare giornate intere tra musica e divertimento sino a notte fonda senza mai annoiarsi, in tutta sicurezza, viste le misure cautelative anti-terrorismo intraprese per quest’ultima edizione ed una organizzazione efficientissima.

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Foto: Davide Carrer. Per gentile concessione dell’ufficio stampa di Home Festival

Una vera e propria “casa” che ogni anno accoglie migliaia e migliaia di persone, dove ci si può divertire con tutta la famiglia, dai più grandi che possono godere dell’ottima offerta musicale ai più piccoli che possono usufruire delle aree-gioco, un luogo dove si può anche soggiornare in area camping, con diversi punti di attrazione e di ristoro.

Per otto anni consecutivi, Amedeo Lombardi founder di Home Festival ha sognato in grande e visto la sua idea crescere sempre di più. Questa era la terza edizione con il biglietto di ingresso a pagamento e grandi nomi di richiamo, il festival punta a raggiungere il livello del Sziget nell’Isola di Obuda a Budapest, per divenire una “piccola Woodstock”, come si è ironizzato durante la conferenza stampa di apertura tenutasi a Quinto di Treviso presso il BHR Hotel.

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Foto: Luana Salvatore. Il taglio del nastro durante la conferenza stampa di apertura del festival

Alla conferenza, che abbiamo trasmesso in diretta sulla pagina Facebook di RioCarnival, erano presenti: Amedeo Lombardi, founder di Home Festival; Federico Caner, assessore regionale alla programmazione, fondi UE, turismo, commercio estero; Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso; Giovanni Manildo, sindaco di Treviso; Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio di Treviso e Belluno; Gianni Garatti, presidente del Consorzio di Promozione Turistica della Marca di Treviso (in foto, il taglio del nastro).

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In foto Luana Salvatore e Amedeo Lombardi

I Duran Duran hanno suonato un’ora ed un quarto, spaziando tra le loro vecchie glorie anni ottanta e brani del nuovo repertorio, con Simon Le Bon che fa ormai sembra fare invidia alle giovani leve del pop sfoggiando, a quasi sessant’anni, un fisico in perfetta forma, una verve ed un entusiasmo senza precedenti.

Ma il vero fenomeno in Italia sono i fan dei Duran Duran, pronti a seguire la band ovunque ed alcuni di loro perennemente a caccia di foto ed autografi, con un entusiasmo eccessivo e talvolta ai limiti dell’ossessione, basti pensare che nel 2008 a Verona in occasione dei concerti alcuni fan hanno quasi sfondato le vetrate di un hotel a cinque stelle dove alloggiavano i Duran Duran, richiedendo l’intervento delle forze dell’ordine.

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Foto: Marco Fadelli. Per gentile concessione dell’ufficio stampa di Home Festival

Questo eccessivo fanatismo porta ingiustamente la stampa a definire la band “idoli per ragazzine”, ma sarebbe un errore etichettarla così.  A Treviso i più coraggiosi hanno atteso ore sotto il sole per poi correre velocemente sotto il palco all’apertura dei cancelli ad aggiudicarsi la prima fila.  Ma non sono assolutamente tutti uguali e non tutte le duraniane volevano o vogliono ancora sposare Simon. L’essere fan ha creato occasioni di incontri, sono nate molte amicizie solide, amicizie sincere che durano da oltre un trentennio spesso sbocciate tra i banchi di scuola o in occasione di qualche concerto. Sono nati anche amori, molti duraniani si sono sposati. Nonostante certi cartelli presenti all’Home Festival (Sposerò Simon Le Bon), sarebbe ingiusto etichettare sia la band che tutti i fan allo stesso modo, per il comportamento di chi evidentemente, anzichè vivere la musica in modo sano, lo fa come qualcosa di ossessivo e forse ai limiti del patologico.

E’ ora di considerare questa band come qualcosa di diverso dall’isteria collettiva che si vede spesso ad ogni loro arrivo in Italia e di iniziare a pesare l’enorme contributo che i Duran Duran hanno dato alla musica e l’innovazione, l’avanguardia con cui hanno realizzato i loro video.

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Foto: Edoardo Canali. Una immagine del concerto dei Duran Duran

I Duran Duran sono, dunque, molto di più che un “gruppo per ragazzine”: pionieri di stile e fondatori del New Romantic, prossimi alla ricorrenza dei 40 anni di carriera (1978-2018), con oltre 100 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e riconoscimenti di prestigio quali l’Ivor Novello e l’MTV Video Music Lifetime Achievement Award, per citarne alcuni, sono il simbolo per eccellenza del british pop e della New Wave che ha dominato gli anni ottanta. Ma non sono rimasti fermi a quel periodo, la loro discografia comprende attualmente 14 album di studio pubblicati trentanove anni di carriera, festeggeranno i 40 anni dalla fondazione con un musical, ideato dai due membri fondatori del gruppo John Taylor e Nick Rhodes, e lavoreranno presto ad un nuovo album e conseguente tour mondiale.

Come si può definirli “idoli per ragazzine” quando ci sono artisti e band che sono durati molto meno?

Ecco la set-list del concerto dei Duran Duran a Treviso:

Paper Gods; Wild Boys; A View to a Kill; Last Night in the City; Come Undone; Notorious; Pressure Off; Hold Back the Rain; Face for Today; White Lines (Don’t Don’t Do It) (Grandmaster Melle Mel cover); Girls on Film; Universe Alone / Save a Prayer; Rio.

Luana Salvatore

Luana Salvatore

Giornalista pubblicista, dal 2010 è editore e direttore responsabile di RioCarnival Music Magazine, nonchè co-fondatrice della omonima fanzine italiana dedicata ai Duran Duran (1987). Laureata in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l'Accademia di Belle Arti di Roma (1998), ha scritto una tesi sperimentale in regia cinematografica: "Immagini per la Musica" sull'evoluzione dell'immagine del periodo British Invasion - Internet e sui video musicali. Ha fatto parte della MEDIMEX Academy e collaborato con alcune testate giornalistiche musicali, tra cui Rolling Stone e Billboard. Si interessa e scrive di Musica, Cinema, Cultura e Lifestyle. Contatti: editor@riocarnivalmagazine.it