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GOO GOO DOLLS, MAGNETIC ROCK E RITORNO IN STILE

DiChristian D'antonio

Giu 21, 2013

coverJohn Rzeznik ha inciso 10 album con i Goo Goo Dolls. Li ha praticamente creati dal nulla, portandoli alla straordinaria fama mondiale che la band ha avuto a cavallo degli anni 90 e 2000. Oggi, mentre il gossip non abbandona le sue tracce (voci di lifting, fidanzamenti, proposte di matrimonio di susseguono in rete) presenta Magnetic, il nuovo disco della band che è davvero forte.
Dopo 20 anni, Rzeznik, con Robby Takac e Mike Malinin hanno avuto ancora l’entusiasmo di girare il mondo per incidere nuovi pezzi: registrato a New York, Londra e Los Angeles con Gregg Wattenberg (Train), Rob Cavallo (Green Day), John Shanks (Bon Jovi), and Greg Wells (Katy Perry).

MAGNETIC è un disco particolarmente allegro e divertente. Il leader della band, John Rzeznik, afferma di non ricordare di avere registrato un album così da molto molto tempo. In effetti hanno tutte le ragioni per essere allegri, sia dal punto di vista personale (con nuovi figli e matrimoni vari) sia da quello musicale: recentemente ben 3 canzoni sono entrate nella classifica decennale di Billboard 2002 – 2012, con “Iris” ovviamente al primo posto. Nuove generazioni di fan hanno avuto modo di conoscere questa canzone grazie anche alla versione che Taylor Swift ne fa durante i suoi concerti.

“È piuttosto sorprendente per me,” dice John Rzeznik. “Tutti questi anni abbiamo suonato nella stessa band insieme e siamo ancora in grado di crescere. Ciò ci permette di far sì che il sogno continui. Non ci siamo mai opposti alla situazione del momento. In questo momento siamo qui e lo viviamo appieno. Stanno accadendo cose interessanti nella nostra vita”. C’è una sorta di contrasto con il tono poetico introspettivo di Something For The Rest Of Us del 2010, che rifletteva qualche agitazione personale. “Questo album rappresenta l’altro lato, la luce del giorno nuovo,” dice. “L’ultimo album era un po’ dark. Ma era la cosa che dovevo fare in quel momento, dove mi trovavo allora. Questo è dove mi trovo ora. Si, sai – mi sono rialzato, mi sono lavato via i problemi e mi sono guardato intorno… e le cose andavano bene. Perché non festeggiare?”

Gli chiediamo provocatoriamente, se non ha paura che lo spirito delle canzoni non rifletta uno stato puramente americano, visto che dalle nostre parti siamo in pieno disastro. «Non è sempre facile la vita ma la musica se è allegra ti può tirare su. Sono sempre stato soddisfatto della mia carriera, ma ad esempio se non raggiungo gli obiettivi che mi sono prefissato non mi nascondo a flagellarmi. Oggi mi sono rimaste alcune fantasie proibite, come per ogni altra band suppongo. Ma quello che ci differenzia è che la nostra musica è durata nel tempo più di quella dei nostri contemporanei».

Durare è quanto di più importante orgogliosamente rivendica John. Anche se poi ci pensa su e dice: «A ben guardare i Clash sono durati per 7 anni e sono progrediti dai 3 accordi punk a cose sperimentali, come fecero i Beatles in poco tempo».
CHRISTIAN D’ANTONIO

Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)