Anteprima mondiale a Washington DC per il film di Valentina Signorelli, con la partecipazione straordinaria di Priscilla Presley
Il 18 ottobre 2025, in occasione del 50º anniversario della NIAF – National Italian American Foundation e dell’Italian-American Heritage and Culture Month, verrà presentato in anteprima mondiale a Washington DC Mamma, That’s All Right, il nuovo lavoro di Valentina Signorelli, con la partecipazione straordinaria di Priscilla Presley.
Presentato dal Premio NIAF/Aurelio De Laurentiis e prodotto da Valentina Signorelli, Lorenzo Giovenga e Lorenzo Lazzarini per Daitona, Mamma, That’s All Right è un progetto ibrido e sperimentale, definito dalla stessa autrice un “non-film”: trentadue minuti di appunti visivi e osservazioni che raccontano la vita di due musicisti italiani nel cuore del Tennessee.
I protagonisti sono Luca Chiappara, bassista palermitano radicato nella scena roots di Nashville, e Mario Monterosso, chitarrista catanese di lunga esperienza nel panorama rock’n’roll di Memphis. Due artisti che, lontani dall’Italia, inseguono il proprio “sogno americano” fatto di sacrifici, precarietà e tenacia, in un’America che appare al tempo stesso accogliente e contraddittoria.
Lo stile registico di Valentina Signorelli fonde digitale e pellicola Super 8, creando un linguaggio visivo intimo e nostalgico. Le immagini si alternano a confessioni personali e momenti musicali nei luoghi simbolo della musica americana, tra cui il mitico Sun Studio, dove Elvis Presley registrò settant’anni fa il suo primo singolo That’s All Right Mama — un titolo che qui diventa omaggio e chiave di lettura.
Ne emerge un ritratto autentico dell’America contemporanea, vista attraverso due vite che trovano nella musica un linguaggio universale di appartenenza, libertà e riscatto.
Mamma, That’s All Right è una riflessione poetica sul senso di identità, sulla memoria e sul legame tra due culture che da sempre si osservano, si influenzano e si reinventano a vicenda.
Con questo lavoro, Valentina Signorelli conferma la sua capacità di unire cinema del reale e indagine culturale, costruendo un’opera dal respiro internazionale e, al tempo stesso, profondamente radicata nella sensibilità italiana.