Un grande party celebrativo per Huawei a Milano ha riunito alcuni dei grandi artisti dance degli ultimi anni in una grande serata di musica. L’invito diceva “the unique co-creation show” e nessuno sapeva cosa aspettarsi. Quando i saluti corporate di rito sono stati espletati, su una pedana girevole è comparso Saturnino con Alex Neri, rispettivamente basso e computer, a far da sfondo con ritmi funky, industrial e dance a una super-band come raramente se ne vedono in giro.
In un vortice ad alta tensione di beat si sono alternati Samuel dei Subsonica che ha cantato l’applauditissimo singolo sanremese Vedrai e altre hit che sfioravano il funk dei Daft Punk e le sonorità dei Subsonica.
Saturnino e Neri hanno poi accompagnato l’audience durante i cambi palco, quando è salita Joan Thiele cantante italiana ma che si esprime in inglese e sul finale con Dan Black. Saturnino sembrava fatto a posta per militare nella band di Dan, con quell’incedere che privilegia i bassi delle prime hit dei Daft Punk, a cui il vocalist resterà sempre legato. Seppur protagonista di dischi solisti di grande qualità, Black è un mattatore teatralissimo quando intona quella Who Said che fa ballare manager e segretarie a 15 anni di distanza. Il teatro vetra è una grande disco che si unisce al ricordo di una dance con l’anima. E prima di andarsene il cantante grida per l’ultima volta: “But I’m stuck in the UK”.
Christian D’Antonio